European Comunity
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2006-2007 production

Kinkaleri
11 COVER

choreography: Kinkaleri
with: Cristina Rizzo
original music performed live: Jimmy Gelli
Cristina Rizzo wears Boboutic, Jimmy Gelli wears his own clothes
subsidized by the Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Dipartimento dello Spettacolo, Sistema Regionale dello Spettacolo Regione Toscana

a production by Kinkaleri in collaboration with the Fabbrica Europa Festival 2006

 

11cover continues Kinkaleri's reflection on the relationship between movement and sound, together with the study of codes that sustain this relationship.  The exploration was initiated in the projects Esso, Due anzi una macchina and Serie B which reactivated a dialogue about improvisation as a theatrical form.  These productions were followed by TONO, which used an auditory strategy to transform the direct relationship between music and movement.

 

This new production, takes a word, 'cover', to define its guiding principle: a mental state that activates a direct creative relationship between the musician and the dancer. A single thread between the seen and the heard, in the attempt to pursue a fixed dramatic text.

 

To be aimless.

A body bent on movement and a professional audio-pirate trigger a process of composition. Fragmentation is the field of investigation in a script of sound and movement.  The body of sound and a dynamic body, undertake a process of fluid movement from one key to another, synchronising their tones and their breaks. 

The elements of the scene combine to articulate a delicate minuet: the costumes (a black wig, two blond wigs, a bed-sheet etc); the sound equipment (mixers, turntables, speakers, monitors, microphones etc); and the props ( a chair, a standing microphone etc).

 

Establishing the rules of the game.

Each sound and movement is fixed, there is no improvisation. Yet on the stage, the play between technical execution and the presence of two live performers establishes a relationship of tension with the exterior. There are no aims, only necessities.

The two figures give in to the roles determined by their professions.  There is nothing original, a succession of refractions take possession of everything that already exists, articulating a new version without question.  Always to do with the show, in the show.

 

11, wtc twothousandandone, two sticks, one plus one, eleven

 

 

Kinkaleri began in 1995 as a grouping of formats and means balanced in experimentation. The six component parts unite their previous experience and studies in different fields to realize specific projects together.  In this way they stress a desire to work around particular ideas and are able to retain control over every aspect of their creation:   planning, conception, dramaturgy, distribution and management. Kinkaleri has taken part in a wide variety of programmes both in Italy and abroad, achieving serious recognition as an important experimental group of a new generation.  For a year and a half Kinkaleri has also run a workshop about music and theatrical projects.

 

Jimmy Gelli crosses the divide between genres, using audio tracks (for their rhythm) and selected samples (for their suggestiveness), cutting and pasting to create 'sound environments'.  The sound system, made up of a CD player, microphones, turntables and sampler, mixes the fragments taken from these audio sources. The rhythm is always in charge.

He participates in a variety of artistic projects in different contexts that lend themself to the research of rhythm.  He plays improvised sets with various groups of musicians and has collaborated with the Burp Enterprise project (an independent record label from Florence, Italy)  for many years.

 

produzione 2006-2007

Kinkaleri
11 COVER

progetto: Kinkaleri
coreografia: Kinkaleri
con: Cristina Rizzo
musiche originali eseguite dal vivo: Jimmy Gelli
Cristina Rizzo veste Boboutic, Jimmy Gelli veste abiti propri
produzione: Kinkaleri in collaborazione con Fabbrica Europa
con il sostegno di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Dipartimento dello Spettacolo, Sistema Regionale dello Spettacolo Regione Toscana

11 cover  prosegue la riflessione di Kinkaleri sul rapporto tra movimento/suono e lo studio dei codici che lo sostengono, già iniziato con i precedenti progetti Esso, Due anzi una macchina, Serie B - che riattivavano il discorso sull'improvvisazione come forma spettacolare - e il progetto Tono, che attraverso uno stratagemma uditivo trasfigurava il rapporto diretto tra musica e dinamica.
In questo caso il lavoro prende in prestito una parola, cover, per ristabilire un pensiero compositivo, uno stato mentale che attivi un rapporto diretto con la creazione tra il musicista e il danzatore, un filo unico tra ciò che si vede e ciò che si sente nel tentativo di perseguire una scrittura drammaturgica stabilita.

Essere senza scopo.
Un corpo piegato al movimento e un professionista del plagio sonoro attivano un sistema compositivo. La frammentazione diventa campo d'indagine per una scrittura drammaturgica costituita da suoni e movimenti. Corpo sonoro e corpo dinamico impiegano un processo di movimento fluido da una chiave all'altra, sincronizzando i propri toni e le proprie rotture.
Tutti gli elementi si appoggiano sulla scena articolando un delicato minuetto: i costumi (i due costumi di scena, una parrucca nera, due parrucche bionde, un lenzuolo ecc...); l'impianto fonico (un mixer da dj, un piatto, le DI box, un mixer audio di sala, le casse acustiche, i monitor, un sub, i microfoni, vari oggetti per suoni acustici ecc.); gli oggetti di scena (una sedia, un microfono su asta da cantante ecc.).

Inaugurare una regola del gioco.
Ogni suono o movimento è stabilito, non c'è improvvisazione. Eppure sulla scena, tutto si gioca tra il dispiegamento tecnico del saper fare e la presenza dal vivo di due soggetti/performer che stabiliscono un rapporto di tensione verso l'esterno. Non esistono scopi, solo necessità.
Le due figure si assumono i ruoli che gli spettano assecondando le proprie maestrie. Niente di originale, ma un susseguirsi di rifrazioni per appropriarsi di tutto ciò che già è e articolarne una nuova versione senza più nessuna domanda. Si ha sempre a che fare con lo spettacolo, nello spettacolo.

Proteggersi contro la verità.
11, wtc duemilauno, due stanghette, uno più uno, undici.

Kinkaleri nasce nel 1995 come raggruppamento di formati e mezzi in bilico nel tentativo. I sei componenti si incontrano, unendo le loro esperienze e studi precedenti maturati in vari campi, con l'intenzione di realizzare dei progetti specifici, sollecitando quindi la volontà di operare intorno a delle idee concrete e curando sempre tutti gli aspetti necessari alle creazioni della propria attività: progettazione, ideazione, drammaturgia, distribuzione, gestione. I lavori di Kinkaleri hanno ricevuto ospitalità in numerose programmazioni ibride di genere, trovando un importante riconoscimento sulla scena della ricerca italiana e soprattutto estera.

Jimmi Gelli. Superando la divisione tra generi, usa tracce audio (in virtù del loro ritmo), campioni selezionati (per le suggestioni che possono rimandare), operazioni di vero e proprio plagio, per generare ambienti fatti di tinte sonore: il set composto da lettore cd, microfoni a contatto, piatto e campionatore, miscela frammenti ricavati da tutte queste fonti audio. La direzione è sempre il ritmo. Partecipa a svariati progetti con artisti, in contesti sempre diversi, in qualunque situazione possa prestarsi alla ricerca del ritmo. Fa il musicista con diversi ensemble in sessioni di improvvisazione e collabora da molti anni al progetto Burp enterprise, etichetta indipendente fiorentina. Da qualche tempo cura un percorso musicale scegliendo il confronto con progetti teatrali.

www.kinkaleri.it