European Comunity
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FABBRICA EUROPA 2006
Laboratorio del possibile
 
Firenze, Stazione Leopolda
2 - 31 maggio 2003

Perciocché quanto più i mezzi, co' quali si imita,
son lontani dalle cose da imitarsi,
tanto più l'imitazione è meravigliosa
Galileo Galilei, Le Opere (vol. XI)

L'officina, la bottega, lo studio come preparazione e prova, la fabbrica della ricerca e della sperimentazione condivise, l'incontro dei talenti in uno spazio denso e significante: tutto questo è un laboratorio del possibile che indaga procedure vive e risultati esibiti, proponendo, da Firenze e dalla Toscana all'Europa e al mondo, di rinnovare insieme agli artisti (provenienti da 15 paesi europei, da Egitto, Brasile, Bolivia, Africa) la fiducia nei propri mezzi, nella propria scienza, nella propria arte e in un pubblico capace di interrogarsi più che di consumare. Fabbrica Europa - idee ed emozioni, pensieri e azioni, arti vive e saperi, creatività e impegno - riapre come ogni anno per artisti, spettatori, operatori e cittadini. Il Laboratorio del possibile ha una doppia anima - innovazione e nuove tecnologie ma anche rifiessione viva su percorsi sensoriali e intellettuali - esplorata da performer, videomakers, musicisti, danzatori, new media artists, oltre che da studiosi e spettatori, attraverso numerosi workshop, seminari e incontri.
Nella circolazione dei linguaggi della contemporaneità le arti mettono in gioco il proprio farsi, elaborando scienza e coscienza. Lo sguardo d'artista, individuale o espressione di identità collettive, non si sottrae alle sfide e alle potenzialità delle tecnologie, usandole con spregiudicatezza e creatività, interrogandosi sui meccanismi 'segreti' dei saperi, sulle loro modalità di sperimentazione e confronto con l'immaginario comune, con il trasmettersi, nella produzione e nella fruizione, delle emozioni e dei linguaggi connessi. Gli artisti investigano il nesso arte-scienza che apre, chiude, disturba, normalizza, predispone, disconnette, percorre, individua, il circuito scenico. Sono infatti, l'arte viva e la scienza autentica, sistemi e linguaggi che coniugano laicità e spiritualità, anima e ingegno, espressione e rappresentazione, pratica sperimentale e ricerca pura.

L'obiettivo è superare il confine tra due mondi apparentemente lontani, il corpo in scena e le tecnologie più sofisticate, attuando un'esplorazione delle nuove possibilità e una viva sinergia. Il risultato è una ridefinizione dei linguaggi artistici che fa strada a un nuovo tipo di immaginazione e di percezione dello spettacolo. L'utilizzo della tecnologia non solo come ingegnosa scenografia, ma come tema fondante, strategia rifiessiva sulle nuove potenzialità tecnologiche delle arti sceniche. Evocazioni e rimandi, contesti e contenuti, rifiessioni ed espressioni, intendono coniugare il codice sensoriale dei processi percettivi al respiro dei corpi in scena. Così i dispositivi tecnologici possono rendere manifeste le equivalenze emozionali.

FABBRICA EUROPA 2006
Laboratory of the possible

Florence, Stazione Leopolda
5th - 21st May 2006

Perciocché quanto più i mezzi, co' quali si imita,
son lontani dalle cose da imitarsi,
tanto più l'imitazione è meravigliosa

Galileo Galilei, Le Opere (vol. XI)

 

The workshop; the studio as a space of preparation and rehearsal; the factory of shared research and experimentation; the gathering of the talented in a densely meaningful space&. this is a laboratory of the possible which investigates living processes and results.

 

Artists from 15 European countries, Egypt, Bolivia and Africa, call for a renewal of faith in their instruments, their science, their art and in a public capable of questioning and not just consuming.  From Florence and Tuscany, a laboratory of ideas and emotion, thought and action, creativity and dedication, meets Europe and the world. 

 

The laboratory of the possible has a dual impetus: it focuses on innovation and the potential of new technologies, while also acting as a dynamic reflection on sensory and intellectual pathways.  The themes are explored and interpreted by video makers, performers, musicians, dancers and new media artists as well as by scholars and spectators in performances, workshops and seminars.

 

In the circulation of contemporary culture, the arts explore science and conscience.  The artist"s gaze, whether individual or the expression of a collective identity, embraces the challenge and the potential of technology, using new technologies with creativity and a lack of prejudice.  The 'secret" mechanisms of knowledge are interrogated, in their capacity both to experiment and encounter a shared imagination, and in transmission, production and the connection between emotion and expression.  Artists investigate the link between art and science that opens, closes, disturbs, normalises, predisposes, disconnects, moves and individuates the performance circuit. Live art and science are the systems that marry laity and spirituality, the soul and the ingenuity of the brain, expression and representation, experimental practice and pure research.


The objective is to transcend the border between two apparently distant worlds: the body on stage and sophisticated technologies, to effect an exploration of new possibilities and living synergies.  The outcome is a redefinition of artistic languages that leads to a new way of envisioning and perceiving performance.  Technology is not used solely as an ingenious scenography, but as a fundamental theme that examines the new technological potential of stage-based arts.  Evocations and delays, contexts and contents, reflections and expressions that connect the sensory code of perception to the breathing of bodies on the stage.  In this way, technical devices make emotional equivalents manifest.