European Comunity
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2008 production

Habillé d'eau
STATO SECONDO

creation and direction: Silvia Rampelli
dance: Alessandra Cristiani, Andreana Notaro, Silvia Rampelli
lighting: Gianni Staropoli
props: Luca Servino
production: Habillé d'eau, Teatro Furio Camillo, Fondazione Pontedera Teatro -
4 Cantieri per Fabbrica Europa
coproduction: ZTL-pro

within the project 4 Cantieri Teatrali
per Fabbrica Europa


The performance practice of Habillé d'eau involves an explanation of a theoretical interrogation level on the elements merging the act of being present and, in parallel, the elaboration of an imaginative nucleus, which actually verifies and substantiates the query posed, through the identification of a specific form and a structure of composition.
For over a year the time-material, as a demonstrable object in itself, has been the focal point of research.
The front is a radical figure/background inversion where time becomes figure and substance becomes background.

Apparently focused on the epiphany of time, in the great negative left by the withdrawal of substance, the place of Stato Secondo is actually the non-measurable threshold of the flow/use of the duration.
The persistence of the identical generates a fluctuation that blurs the notion of identity.
Minimal units, capable of showing the constitutive process of being up to the point of saturation and fragmentation. 
It is the spectator who will realise that the happening rewinds upon itself like an untrustworthy tape, perverting traits and measures. Counting backwards is useless: no succession is equivalent to its inverse. Further structuralisation of an acknowledgement of time that aspires, in the end, to the absolute symmetry of the unfinished.
 

Habillé d'eau 
Since 1990 Silvia Rampelli has been investigating her own experience of presence in performance, focusing reflection on the human factor as an aesthetic-cognitive object. In 2002 she re-founded Habillé d'eau in Italy - after the previous experience with Masaki Iwana and Yoko Muronoi in France - in order to undertake totally independent research on the nature of the act. Alessandra Cristiani, Andreana Notaro, Francesca Proia and Elisabetta di Terlizzi joined the project. With the permanent collaboration of Gianni Staropoli for the lighting, Habillé d'eau produced Studio per Attis (2002), Refettorio (2003) - Award for the specificity and originality of the language and body techniques of the 2004 Edition of the International Teatarfest of Sarajevo and winner of Movin'Up 2004, Ragazzocane (2005), a creation for the Venice Biennial, with the direction of Romeo Castellucci, awarded the Special Ubu Prize 2006. In 2006-2007 the group started the investigation into time with short-term explorations: Studio sulla percezione di un segmento temporale discrezionalmente definito, Beate, Camera.
Habillé d'eau has taken its own work to Italy, Bosnia, France and the United States.


 

produzione 2008

Habillé d'eau
STATO SECONDO

ideazione e regia: Silvia Rampelli
danza: Alessandra Cristiani, Andreana Notaro, Silvia Rampelli
luci: Gianni Staropoli
oggetti di scena:  Luca Servino
produzione: Habillé d'eau, Teatro Furio Camillo, Fondazione Pontedera Teatro - 
4 Cantieri per Fabbrica Europa
coproduzione: ZTL-pro

nell'ambito del progetto 4 Cantieri Teatrali
per Fabbrica Europa


La prassi performativa di Habillé d'eau implica la chiarificazione di un piano di interrogazione teorica sugli elementi che fondano l'atto di presenza e parallelamente l'elaborazione di un nucleo immaginativo, che concretamente verifichi e sostanzi la domanda posta, attraverso l'individuazione di una forma specifica e di una struttura compositiva.
Da oltre un anno la materia-tempo, come oggetto esperibile in sé, è il fuoco della ricerca.
Il fronte è una radicale inversione figura/sfondo, dove il tempo diventi figura e la sostanza sfondo.

Apparentemente focalizzata sull'epifania del tempo, nel grande negativo lasciato dal ritrarsi della sostanza, il luogo di Stato Secondo è, in realtà, la soglia non misurabile del fluire/fruire della durata. La persistenza dell'identico genera una fluttuazione che sfuoca la nozione di identità.
Unità minime, capaci di esporre il processo costitutivo dell'essere fino alla saturazione e alla frammentazione.
Sarà lo spettatore ad accorgersi che l'accadimento si riavvolge come nastro infedele aberrando tratti e misure. Vano contare alla rovescia: qualsiasi successione non equivale al suo inverso. Ulteriore articolazione di una ricognizione sul tempo che aspira - al suo termine - all'assoluta asimmetria dell'incompiuto.


Habillé d'eau 
Dal 1990 Silvia Rampelli approfondisce la propria esperienza della presenza performativa, spingendo la riflessione sul dato umano come oggetto estetico-conoscitivo. Nel 2002 rifonda Habillé d'eau in Italia - dopo la precedente esperienza con Masaki Iwana e Yoko Muronoi in Francia - per intraprendere in totale autonomia una ricerca sulla natura dell'atto. Al progetto italiano aderiscono Alessandra Cristiani, Andreana Notaro, Francesca Proia, Elisabetta di Terlizzi. Con la collaborazione stabile di Gianni Staropoli alle luci, Habillé d'eau ha prodotto Studio per Attis (2002), Refettorio (2003) - Premio per la specificità e l'originalità del linguaggio e delle tecniche corporee all'edizione 2004 dell'International Teatarfest di Sarajevo e vincitore di Movin'Up 2004, Ragazzocane (2005), creazione per La Biennale di Venezia, con la direzione di Romeo Castellucci, insignita del Premio Speciale Ubu 2006. Nel 2006-2007 il gruppo inizia l'indagine sul tempo con esplorazioni di breve durata: Studio sulla percezione di un segmento temporale discrezionalmente definito, Beate, Camera.
Habillé d'eau ha portato il proprio lavoro in Italia, Bosnia, Francia, Stati Uniti.