European Comunity
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POST ELETTRONICA
Progetto speciale

nell'ambito di Fabbrica Europa 2012
Firenze, Stazione Leopolda e Spazio Alcatraz
3 - 13 maggio 

ideazione: Letizia Renzini
progettazione e cura: Valentina Gensini e Letizia Renzini
con il contributo dell'Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi -
Olandiamo in Toscana, dell'Istituto Svizzero di Roma
e dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze -
Osservatorio per le Arti contemporanee


Il progetto indaga i territori indefiniti ma sempre più floridi della sperimentazione "post-elettronica", in un tributo a John Cage che intende rilevarne l'eredità contemporanea: artisti che provengono da diverse parti del mondo e che hanno in comune un uso drammaturgico e gestuale delle nuove tecnologie. Opere ibride che uniscono musica, video, performance, scultura, suono, rumore, vocaboli di un linguaggio composito dove la gestione di software avanzati si combina al manufatto, corpo e sintesi digitale si mescolano e si sovrappongono; la tecnologia si espone nella sua evidenza meccanica, fisica, funzionale.
Il lavoro degli artisti proposti affonda le radici tanto negli avamposti della tecnologia globale quanto nella storia delle avanguardie artistiche, sia storiche sia più recenti, nel comune tentativo di scioglimento dell'approccio concettuale in direzione del coinvolgimento dello spettatore.
Gli incroci tra arti visive e musica, tra movimento e suono (sound art come pensiero del suono nello spazio) diventano il soggetto di un'indagine inedita, volta a presentare un panorama di esperienze contemporanee all'insegna di nuove forme di sperimentazione.

Con Les Souliers del francese Arno Fabre il foyer della Leopolda diventa una piazza/teatro che ospita un "concerto" di automi a ciclo continuo. Gusto rétro e tecnologia convivono in questo evocativo "balletto meccanico" straniante e ironico.

Gli fanno eco i fruscii meccanici dell'installazione dello svizzero Zimoun con i suoi muri animati. Centinaia di bacchette, collegate ciascuna a un motorino che imprime loro un moto oscillatorio, ci invitano a esperire la dimensione fisica e vibratile del suono.

Il progetto prosegue nello Spazio Alcatraz, animato sia da performance proposte nella pedana centrale, che dalle installazioni nelle stanze attigue.

Numerose installazioni costituiscono un'esposizione permanente per tutta la durata del Festival:

Con Parthenocarp l'artista olandese Ronald van der Meijs sperimenta il suono organico della crescita di un cetriolo in una composizione per tre quadri sonori. Le partiture, segnate dal ritmo della crescita biologica delle piante, marcano la dimensione spazio-temporale, intrecciando armonia e disarmonia tramite tre grandi strumenti in legno, che traducono in vibrazione sonora il "rumore" della crescita del frutto.

Lo statunitense Nicolas Collins presenta l'installazione Tall Poppies, divertissement minimale installato in tre schermi che rivela le piccole meraviglie del suono concreto.

Con una coreografia meccanica e sonora costituita da ricevitori radio montati su un'asta rotante e da trasmettitori disposti ai 4 angoli dello spazio, Carrier, l'installazione del sound e media artist Jeroen Uyttendaele, esplora le proprietà delle tecnologie interattive con uno strumento musicale e spaziale.

Le artiste americane Kirsten Stromberg e Regan Wheat raccolgono il testimone di Cage in opere sul silenzio, capaci di una sintesi sottrattiva e coraggiosa.

Il francese Til Berg, infine, traduce l'evidenza del fenomeno acustico nello spazio attraverso l'essenziale immagine elettronica della sua installazione audio-video.

Performance

La giovane violoncellista Theresa Wong, formatasi negli Stati Uniti, propone O Horizon, performance d'improvvisazione in solo (violoncello, voce, oggetti) con materiale tratto dal recente disco Unlearning (Tzadik 2011) e con oggetti proposti dalla stessa audience.

Nella performance Echò Moiré, un'opera-balletto dell'italiano Matteo Marangoni, i protagonisti sono una coppia di altoparlanti mobili robotici che suonano la stanza in una drammatizzazione scenica della pratica compositiva acusmatica.

Da Berlino, il duo italo-austriaco Mat Pogo (voce, cdj) e Ignaz Schick (giradischi, motori, oggetti) arriva in Alcatraz con un live set radicale di ispirazione free jazz, tra improvvisazione, noise e live poetry.

Letizia Renzini sarà Master of Ceremony della sua Conferenza Muta, cinema per le orecchie di ascoltatori bendati; una composizione istantanea creata secondo le logiche del dj set.

La Chambre des Machines dei canadesi Nicolas Bernier e Martin Messier propone un concerto per macchine musicali autocostruite e testimonia nuovi percorsi attorno alla dicotomia cageana suono/rumore, coniugando beat digitale e sostenibilità, gesto e composizione.

Nicolas Collins, compositore e sperimentatore formatosi con Alvin Lucier, direttore dello STEIM di Amsterdam e professore alla School of The arts di Chicago, presenta anche una performance sull'affascinante mondo del riciclaggio musicale dei circuiti stampati.

Lo spagnolo Pablo Palacio propone la suite per suoni e luci Facing The Blank Page, che sfrutta i processi aleatori costruendo con il software Supercollider una sorta di ecosistema meccanico, dove forme di mutua interdipendenza tra suono e luce regalano allo spettatore un'intensa esperienza immersiva. 

 

 

 

POST ELETTRONICA
Special project

within Fabbrica Europa 2012
Florence, Stazione Leopolda and Spazio Alcatraz
3 - 13 May 

conceived by Letizia Renzini
curated by Valentina Gensini and Letizia Renzini
with the support of: Embassy of the Kingdom of the Netherlands - Olandiamo in Toscana,
Swiss Institute of Rome and Cassa di Risparmio di Firenze -
Osservatorio per le Arti contemporanee 


In a tribute to John Cage, the project Post Elettronica investigated the territories of the "post-electronic" experimentation revealing Cage's contemporary inheritance and presenting artists who share a dramatic and gestural use of new technologies. Hybrid works that combine music, video, performance, sculpture, sound, noise become vocabularies of a composite language in which the management of advanced software is combined with the artifact in an attempt to dissolve the conceptual approach towards the involvement of the viewer. The interaction between visual arts and music, between movement and music become the subject of an original investigation, that aimed at presenting an overview of contemporary experiences marked by new forms of experimentation.

Les Souliers (The Shoes) by French artist Arno Fabre transformed the foyer of the Stazione Leopolda into a theatre/square with their "concert" of automata. Retro style and technology came together in this evocative and ironic "mechanical ballet".

The rhythms of Fabre's shoes were echoed by the mechanical hamming of the installation by Swiss artist Zimoun with his animated walls. Hundreds of rods, each connected to a motor that gives them an oscillatory motion, invited to experience the physical dimension of the sound.

In the Spazio Alcatraz the project proposed performances and installations.

With Parthenocarp Dutch artist Ronald van der Meijs experimented the organic sound of the growth of a cucumber in a composition for three sound pictures. The scores, marked by the rhythm of the biological growth of the plants, gave the space-time dimension, weaving harmony and disharmony through three large wooden instruments, which translated into sound vibration the "noise" of the fruit growth.  

New York born Nicolas Collins presented Tall Poppies, a minimal divertissement in three screens that reveals the small wonders of the concrete sound.

With a mechanical and auditive choreography consisting of radio receivers attached to a rotating arm and transmitters placed in the 4 corners of the space, the installation Carrier by sound and media artist Jeroen Uyttendaele explored the basic properties of communication technologies through a musical and spatial instrument.

American artists Kirsten Stromberg and Regan Wheat handed over the baton of John Cage with works about silence, capable of a subtractive and courageous synthesis.

French Til Berg transformed the evidence of the spatial acoustic phenomenon through the essential electronic image of his audio video installation.

Performances

Young Chinese cellist Theresa Wong, who trained in the US, proposed O Horizon, a solo improvised performance (cello, voice, objects) with pieces from the recent project Unlearning (Tzadik 2011) and objects proposed by audience.

In Echò Moiré, a robotic opera-ballet by Italian Matteo Marangoni, the performers were a pair of semi-autonomous loudspeaker vehicles which played the room staging a dramatization of the acousmatic compositional practice.

From Berlin, the Italian-Austrian duo Mat Pogo (vocals, cdj) and Ignaz Schick (turntables, motors, objects) came to Alcatraz with a radical live set inspired by free jazz, between improvisation, noise, and live poetry.

Letizia Renzini has been Master of Ceremony of her Conferenza Muta, cinema for the ears of listeners blindfolded; an instant composition created following to the logic of the dj set.

With La Chambre des Machines by Canadians Nicolas Bernier and Martin Messier proposed a concert for DIY machines and showed new possibilities around Cagean dichotomy between sound and noise, combining digital beats and sustainability, gesture and composition.

Composer and experimenter Nicolas Collins, trained with Alvin Lucier, director of STEIM Amsterdam and professor at the School of the Art Institute of Chicago, presented a performance on the fascinating world of the music recycling of printed circuit boards.

Spanish Pablo Palacio proposed his suite for sounds and light Facing The Blank Page, that uses stochastic processes, creating with Supercollider software a sort of mechanical ecosystem, where forms of reciprocal interdependence between sound and light offer audience an intense immersive experience.